CASTELLO DI ALBINEA
Chiesa -Loc. Botteghe
Albinea
Il castello dista circa km. 15 da Reggio Emilia ed visibile solo esternamente (proprietà privata)
Epoca di costruzione: ante 1070
Il castello nasce per volontà della famiglia Fogliani.
Nel 1070 appare tra i possedimenti vescovili e viene ricostruito, nelle sue parti abitative e murarie, da Guglielmo Fogliani, vescovo di Reggio, che lo utilizza come residenza privata. L'intervento di rifacimento è ricordato in un'epigrafe del 1277: "Anno Domini MCCLXXVII Ind. V. Hog Opus Fuit Factum Tempore Venerabilis Patris D. Guglielmi de Fogliano Episcopi Regi Scilicet Palatium Cum Dujano Et Puteum Et Turris Et Dominus Extra Duionum Et Murua Dicti Castri De Albineta".
Nel corso delle sanguinose lotte che caratterizzeranno il secolo XIV, il fortilizio passa, per un breve periodo, dal 1324 al 1335, sotto il potere del comune di Reggio Emilia, per poi essere ceduto da Bernabò Visconti a Francesco Manfredi, che tanto ne bramava il possesso. Riconquistato dai Fogliani, dopo una sanguinosa battaglia, viene mantenuto fino al 1368, anno in cui l'imperatore Carlo V investe la prestigiosa famiglia Manfredi del castello e delle sue pertinenze.
Giovanni Manfredi in seguito alla scissione dei beni familiari causata da violente lotte intestine, diviene nel 1451 assegnatario del castello e capostipite dei conti di Albinea. Un'ulteriore frammentazione del patrimonio avviene nel 1472, quando i due fratelli di Ludovico Manfredi, morto senza eredi, si dividono i territori di Albinea e Montericco. All'estinzione dei rami minori di Montericco, avvenuta nel 1647, e di Borzano, nel 1695, i Manfredi di Albinea ereditano beni e titoli di entrambi, ricompattando così gli antichi domini, che mantengono fino alla morte dell'ultimo discendente nel 1732.
Cinque anni più tardi il Duca di Modena, Francesco III d'Este,investe un proprio ministro, Alessandro Frosini, del castello e della Contea.
I Frosini, ultimi feudatari, dopo aver perduto nel 1796 il dominio del castello, in seguito alla soppressione dei feudi imposta dalla Repubblica Cisalpina, riacquistano la reggenza di Albinea nel 1811, per effetto del decreto napoleonico.
Conformemente al nuovo gusto artistico delle famiglie nobili i Frosini trasformano il munito complesso in signorile dimora, impreziosita da una vasta pineta che circonda le massicce mura.
Alla Marchesa Frosini si attribuisce l'iniziativa, negli anni 1811-1814, di ricostruire il mastio d'ingresso, coronato da merlatura ghibellina e dotato di ponte levatoio tuttora funzionante. Disperse le potenti famiglie feudali, numerosi sono, nel corso dell'Ottocento e del Novecento, i proprietari privati che si susseguono nell'acquisto del complesso di Albinea.
Nel 1931 subentra Carasco Manuel Y Reis de Granada, console spagnolo presso il Quirinale, che fa progettare e costruire, nel cortile, una vasca di ceramica policroma in stile moresco, con apposto uno stemma estense.
Il castello attualmente è proprietà della famiglia Maramotti.
Il complesso, non visitabile all'interno, presenta un corpo principale con pianta a "U", dotata di portico sul lato di fondo. Ad ovest è addossata alle mura una torre con piombatoi, feritoie e merlatura coperta da tetto. Ai vertici meridionali del recinto sono disposte due torri cilindriche: una dei Manfredi ed una dei Fogliani, che rappresentano quanto rimane dei baluardi costruiti nel 1558 dal governatore di Albinea. Al castello si trova annesso un oratorio dedicato a San Luigi.