(PROVINCIA) CASTELLO DELLE CARPINETE
Via del Castello
Carpineti
Sito web
Comune di Carpineti
Importante opera architettonica fortificata del periodo canusino, nell'Appennino Reggiano.
Come arrivare:
Distanza da Reggio Emilia km. 44 - Dal capoluogo: SS 63 direzione Castelnovo né Monti/La Spezia, poi al bivio a sinistra per Carpineti. |
Telefono
Per informazioni e visite al castello: Ideanatura tel. 0536 966112; Cell. 339 2943736. |
Zona Geografica
Appennino reggiano |
Orario Feriale
anno 2011
giugno : sabato dalle 15 alle 19, più visita al mattino ore 10:45 e serale il mercoled' alle 21:15;
luglio : dal martedì al sabato : dalle 15 alle 19, più visita serale il mercoled' alle 21:15;
agosto: dalle 15 alle 19 , e dal giorno 04 al 21 anche dalle 10 alle 12:30, più visita serale il mercoled' alle 21:15;
settembre: sabato dalle 15:30 alle 18; |
Orario Festivo
anno 2011
aprile/maggio/giugno : dalle 15 alle 19, più visita al mattino ore 10:45;
luglio/agosto: dalle 10 alle 12:30 dalle 15 alle 19;
settembre: dalle 15 alle 19, più visita al mattino ore 10:45;
Per dormire presso 'La dimora del Castello', Room & Breakfast contattare 339 2943736 |
Tariffa di Ingresso
Biglietto di ingresso con visita guidata euro 2.00 |
Tariffe Ridotte
Euro 1,00 |
Tariffe Cumulative
Il castello è aperto per i gruppi di minimo 15 persone anche in orari e giornate diverse su prenotazione con visita guidata. |
Chiusura Settimanale
Lunedì (Esclusi i lunedì delle settimane di ferragosto e precedente) |
Salendo verso la parte più alta dell'Appennino Reggiano si incontra un castello ricchissimo di memorie storiche e del massimo interesse: Carpineti. Il nome della località è legato alle vicende di Matilde di Canossa che qui risiedette a lungo e vi ebbe una fortezza (posta a m. 809) ben munita, suo estremo rifugio. Sede di importanti avvenimenti (nel 1077 ospitò papa Gregorio VII), eretto forse verso l'XI secolo, dopo la morte di Matilde rimase in potere all'impero ed infeudato a diversi vassalli, tra cui i da Carpineti. nel 1245,come feudo ecclesiastico, fu dei Fogliani, dopo essere stato nelle mani dei Salinguerra. Solo nel 1412 i marchesi di Modena riuscirono ad impadronirsene ed a mantenere il saldo possesso. Il castello venne ripetutamente infeudato ai Fontanelli, ai Molza, ai Giannini ed infine ai Valdrighi fino alla soppressione dei feudi.
Nel secolo XVI vi trova rifugio il leggendario "bandito" della montagna reggiana Domenico Amoretto, meglio conosciuto come "l'Amorotto".Nella prima metà del sec. XVII il castello era già parzialmente in rovina e da allora il processo di degrado è stato continuo ed inarrestabile. I poderosi ruderi rimasti, sono tuttavia sufficienti per una lettura critica delle opere militari. Siamo in presenza di un castello-recinto a cinta irregolare. I lati corti del complesso presentano interessanti particolarità. A meridione, vicino al cassero (cioè la parte più elevata del castello dove si trova il mastio), si nota la presenza di una struttura absidata del tutto particolare, la cui funzione può essere paragonata a quella di un rivellino. Essa venne concepita in modo che il visitatore o assalitore fosse sempre nella condizione di offrire un fianco scoperto al tiro dei difensori. Questi potevano battere con tutta tranquillità un nemico che doveva necessariamente girare attorno a questo particolare rivellino ed una volta entratovi rimanervi prigioniero ancor prima di giungere alla porta. la soluzione tecnica è del massimo interessa risultando estremamente funzionale al progetto difensivo. Sul lato opposto è visibile un'opera fortificata triangolare avanzata, anch'essa absidata. Si può avanzare l'ipotesi che si tratti di un avamposto prettamente militare, destinato a ritardare l'avanzata nemica verso il rivellino e quindi la porta. Si verrebbe così a realizzare un vero "puntone" che, proteggendo uno dei lati del castello, ne accentua la direzionalità, cioè il disporsi delle fortificazioni su una linea seguente. All'interno del complesso, la Torre (o cassero) completava le opere militari. Come per altre fortificazioni simili, ne risulta un insieme di eccezionale interesse storico ed architettonico. E' ora in fase di restauro ed è parzialmete accessibile.
Ultimo aggiornamento: 09/04/2011