Raccolta attorno a Palazzo Casotti (costruito nel 1481, antica sede del palazzo comunale e del Museo del Tricolore) e alla torre del Bordello (torre civica costruita nel 1489).
Come arrivare:
Centro storico |
SALA ESPOSIZIONI DI PALAZZO CASOTTI
Piazza Casotti, 1 - informazioni: Musei Civici tel. 0522/456477
Qui infatti, sino alla metà degli anni '80 del secolo scorso, si teneva il frequentatissimo mercatino di vecchi strumenti di lavoro, di piccole anticaglie, di oggetti di recupero: in poche parole un piccolo antenato degli attuali mercatini domenicali dell'antiquariato. Questo spazio urbano non ha storia molto antica, venne infatti ricavato dall'abbattimento di edifici fatiscenti agli inizi del secolo XX. In quegli anni l'architetto comunale Sorgato, dovendo provvedere a nuovi spazi per uffici Municipali, eresse il palazzo in stile quattrocentesco addossato alla Sala del Tricolore, che, con il suo imponente porticato e le sue eleganti bifore, caratterizza l'attuale Piazza Casotti. In epoca medievale e rinascimentale un triste edificio occupava l'attuale slargo. Era l'edificio delle Prigioni Comunali. Qui venivano detenuti tutti coloro che contravvenivano alle norme degli Statuti Comunali. Si trovavano assieme rinchiusi assassini feroci, ladri, briganti, bari, truffatori, ma anche piccoli evasori fiscali che non pagavano uno dei tanti balzelli già allora presenti. La Giustizia allora era molto severa e di fronte alle prigioni, nell'attuale via Arcipretura ove sono attualmente i due negozi di carta e stampe, aveva la sua abitazione uno stimato dipendente pubblico: il Boia. Non ci si preoccupava solamente del corpo ma pure dell'anima; un documento del 1590 ricorda la presenza di un piccolo locale chiamato Confortorio, ambiente ove i condannati a morte attendevano l'esecuzione assistiti dai Confratelli della Buona Morte. Il giorno di San Prospero, 24 novembre, però, un condannato a morte, estratto a sorte, veniva condotto alla Basilica omonima e graziato. La vita nelle vie adiacenti alle carceri si svolgeva paradossalmente in grande allegria: erano infatti qui collocate alcune delle più famose taverne reggiane. Faccio un breve elenco di quelle documentate tra il 1439 circa e il 1602: era l'omaggio della città al Santo Patrono. Osteria delle due spade / Osteria del pomo granato / Osteria del moro / Osteria della corona / Osteria dei Brentadori / Osteria del Monticello. Il nome Monticello ci richiama un altro ufficio comunale che non doveva destare particolare simpatia nei cittadini. Nel 1602 era qui collocato il "Ponticello dei Pegni del Comune", luogo dove si depositavano i pegni che gli esattori del fisco prelevavano dai debitori insolventi della Comunità. Con la caduta in disuso delle prigioni questi edifici vennero destinati a vari scopi: Macina pubblica, Stalle comunali, Munizione municipale, termine desueto per indicare i Magazzeni. Queste funzioni portarono ad un deterioramento delle strutture, che indusse l'Amministrazione a decretarne l'abbattimento ed a ricavare uno spazio pubblico. Nel 1919 si decise di dedicare la piazza all'architetto Antonio Casotti, a cui si deve anche la torre del Bordello (1478). In questi anni tutta la zona è stata riqualificata, grazie ad un intervento di restauro conservativo del palazzo, al recupero di sale per esposizioni, alla ripavimentazione, alla nuova delimitazione degli spazi, alla sistemazione di arredo urbano. Oggi è un piacevolissimo luogo di sosta e relax a pochi metri dalla Piazza principale.
(testo di Attilio Marchesini)