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ROCCA DI CASTELNOVO SOTTO

Rocca di Castelnuovo Sotto
Piazza IV Novembre
Castelnovo di Sotto

E-mail
info@comune.castelnovo-di-sotto.re.it

L'attuale edificio, collocato nel centro storico del paese, si trova in buone condizioni ed ospita gli uffici comunali

 

Come arrivare:
Come arrivare:
Per chi esce al Casello Autostradale A1 di Reggio Emilia, seguire le indicazioni per Mantova fino a Cadelbosco Sopra, poi quelle per Castelnovo di Sotto.
Per chi proviene dal Casello Autostradale dell'Autobrennero di Reggiolo, seguire le indicazioni per Guastalla e Gualtieri. Da Gualtieri, Castelnovo di Sotto si raggiunge passando per le frazioni di Santa Vittoria e Meletole.
Per chi arriva da Parma, la via Emilia rappresenta la direttrice più comoda. All'altezza di Calerno, frazione di S. Ilario d'Enza voltare a sx seguendo le indicazioni per Campegine, poi per Castelnuovo di Sotto

 
Telefono
Comune Tel. 0522/485711 Fax 0522/683603
           
Periodi di Apertura
Il Municipio è visitabile previa telefonata allo 0522-485711


Centro storico

Da una mappa antica è chiaramente osservabile la "fossa del castello" o "Fossa della Rocca": un fossato che, con il suo andamento circolare, limitava e proteggeva il fortilizio di Castelnovo, eretto nel 1318 da Giberto Correggio, che ora racchiude il nucleo urbano. Un secondo fossato aveva invece lo scopo di separare il borgo dal castello e costituiva un ulteriore strumento di difesa. Benché la fortificazione menzionata sia da riferire al Trecento, una cronaca anonima attribuisce a Sigifredo da Lucca l'edificazione di una rocca già nell'897, chiamata "Castelnovo".
Il dominio di Castelnovo, alla morte del signore, viene ereditato da Atto Canossa. L'illustre casata attiva qui un vero cantiere per rendere più munita ed inespugnabile la fortezza. La signoria canusina dura fino a quando l'imperatore Arrigo IV spoglia la Contessa Matilde di questo dominio e concede l'investitura dei terreni e della rocca ai fratelli Pietro e Giberto da Correggio, che già possedevano diversi domini limitrofi. Questi feudatari intervengono sulla fortezza, ampliandola ed ingentilendola, e sullo sviluppo del borgo, iniziando un'opera di bonifica del territorio adiacente.
Gli anni seguenti sono costellati di eventi nefasti per Castelnovo: cinto d'assedio nel 1305 ed espugnato dalle milizie di Azzo I d'Este, signore di Ferrara, viene sottoposto ad un più violento attacco dalle truppe di Giberto Da Correggio. Costretta a capitolare dopo 24 giorni di combattimenti, la rocca viene abbattuta e spianata al suolo. Dopo averla rioccupata, Giberto, nel 1318, ordina l'edificazione di un nuovo castello innalzandolo sulle attuali fondamenta. Testimonia quest'epoca cruenta una lapide raffigurante uno scudo con le iniziali "S. I." avvolto in ghironi, i panni che anticamente coprivano gli scudi. Questa targa, voluta dai Da Correggio per commemorare gli aiuti ricevuti dal vescovo di Parma, Obizzone I San Vitale, e dal fratello Pietro nella lotta contro i Lombardi, è attualmente collocata all'ingresso della rocca. Il castello, nel corso del Trecento, è sottoposto ad un alternarsi di distruzioni e riedificazioni, causate dagli insistenti assedi ed attacchi mossi dalle milizie dei Gonzaga.
Nel 1345 un terremoto danneggia ulteriormente la fortificazione.
La signoria dei Da Correggio subisce nel secolo seguente diverse interruzioni di potere, attribuibili alla loro incerta politica durante le lotte tra le signorie dell'epoca.
Nel 1479 il territorio di Castelnovo viene acquistato dal Duca Ercole I che avvia un'operazione di rafforzamento della rocca, potenziata nei suoi apparati difensivi e dotata di ponti levatoi nei due ingressi principali.
Il Duca provvede anche al restauro e all'abbellimento delle stanze signorili. Gli Estensi mantengono il possesso di Castelnovo fino al 1652, quando il Duca Francesco I lo cede in feudo alla famiglia Gherardini di Verona, che abitò stabilmente nella rocca.
Il loro dominio su Castelnovo, prolungatosi fino al 1796, viene interrotto negli anni 1707-1709 dai franco-spagnoli, nemici degli Este, che occupano il castello e costringono i feudatari a trasferirsi a San Polo.



Ultimo aggiornamento: 01/04/2011
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