(PROVINCIA) SENTIERO NATURA - "LAURO BERTANI" DI BÉRGOGNO VOTIGNO
Bérgogno - Votigno
Casina - Reggio Emilia
Sito web
Club Alpino Italiano
Appennino Reggiano
Il Sentiero Natura inizia nel centro del borgo di Bérgogno (punto didattico n. 1), che costituisce uno dei più significativi insediamenti rurali tardomedievali presenti nelle adiacenze dell'antica rocca di Canossa.
Parcheggiati gli eventuali automezzi nel piazzaletto all'interno del borgo, occorre imboccare la carrareccia in discesa, che diretta al corrente Campola, fiancheggiando suggestive e vetuste murature di case cinquecentesche.
Ben presto si esce dal paese, proseguendo tra i coltivi mantenendosi sempre rivolti ad ovest, seguendo una larga carrareccia marcata a vernice (sentiero della guida escursionistica del comune di Casina a cura di Daniele Canossini). In breve (ore 0,15), si raggiunge il fondovalle torrentizio, incontrando l'alveo del torrente Campola che, in questo tratto (punto didattico n. 2) scorre ripido tra strette pareti rocciose ove alligna una pregevole e rara vegetazione. Sulla sinistra è visibile una fontanella alimentata da acqua solforosa mentre un breve sentiero penetra per alcune decine di metri all'interno del greto permettendo di coglierne l'elevato interesse naturalistico.
Si oltrepassa quindi il corso d'acqua, incontrando, subito dopo sulla sinistra la confluenza con il rio Pentoma, caratterizzato, poco più a monte, da una cascatella affiancata da spesse colate di calcare ammantate da muschi e sfagno (punto didattico n. 3)
L'itinerario prosegue sempre su comoda carrareccia, iniziando a salire, entrando nel folto bosco che ammanta il versante settentrionale del monte, in alcuni tratti, grazie alla natura arenaceo-silicea del suolo, compaiono isolati esemplari di Castagno, mentre ancora più interessante, è la presenza di numerosi faggi, inusuali per l'altitudine del luogo (400 s.l.m.)
La salita ha termine in corrispondenza di un pianoro erboso ove si innalza un fabbricato isolato, attualmente (1997) abbandonato (casa Chessi - ore 0,30). in questa località la carrareccia svolta sulla sinistra rientrando nel bosco e proseguendo in falsopiano sino a raggiungere la carrozzabile asfaltata che collega Rossena a Casina (ore 0,40). Raggiunta quest'ultima carrozzabile, la si segue sulla destra per circa 200 m. fino ad oltrepassare il bivio con la rotabile che conduce all'interno del vicino borgo di Ceredolo (punto didattico n. 4), proseguendo sempre lungo la carrozzabile si incontra dopo altri 150 metri il bivio con una carrareccia a fondo naturale che sale sulla destra volgendo a nord, occorre imboccare quest'ultimo tracciato, iniziando a salire tra siepi e macchie sparse di vegetazione, oltrepassando un caseggiato isolato sino ad incontrare un vicino bivio: imboccando la carozzabile sulla sinistra si sale sulla vetta del vicino montet Tesa (m. 600) mentre proseguendo sulla destra si scende leggermente e poi si prosegue in piano costeggiando tutto il versante meridionale del monte, all'interno di un bosco ceduo dominato dal Carpino nero. Il tratturo si fa quindi più spazioso, iniziando a piegare verso nord, sempre mantenendosi all'interno del bosco, sino a sfociare nell'antica borgata di Cavandola (ore 1,20) (punto didattico n. 5).
Dopo aver fiancheggiato alcuni vecchi fabbricati ristrutturati, si raggiunge il crocicchio con la rotabile asfaltata proveniente da Canossa, diretta a Votigno e Casola di Canossa. Di fronte all'incrocio svetta l'antica casa a torre tardomedievale del borgo. Svoltando sulla sinistra, dopo circa un km. di percorso semipianeggiante, sempre costeggiando la rotabile asfaltata, si giunge nei pressi della rupe di Canossa, coronata da ruderi dell'omonima rocca.
Svoltando invece sulla destra, sempre costeggiando la carrozabile, si inizia a scendere in direzione del fondovalle in vista delle antistanti colline sulle quali si staglia verso est il borgo di Bérgogno. La discesa prosegue per circa 600 m. sino ad incontrare il bivio con la strada secondaria a fondo naturale diretta a Votigno (ore 1,35. Seguendo quest'ultima, proseguendo in discesa, si entra nell'omonimo borgo (punto didattico n. 6) (ore 1,45), in cui si innalza una vecchia casa a torre ristrutturata.
Il sentiero abbandona successivamente gli eclettici fabbricati di Votigno, sottopassando una vecchia volta sorretta da travi in legno, mantendosi sempre in corrispondenza della rotabile, sino a raggiungere al fondovalle del rio Campola, in corrispondenza con il ponticello che sormonta il corso d'acqua (ore 2,00) (punto didattico n. 7). Oltreppassato il ponte si imbocca la carrozzabile in ripida salita che sulla destra si inerpica rivolta a sud , diretta ad un caseggiato isolato (località Castello, ore 2,20) in posizione assai panoramica, su affioramenti arenacei (punto didattico n. 8) a breve distanza dal borgo di Bérgogno. Un ultimo tratto, sempre in salita, conduce nuovamente a Bérgogno ove termina il Sentiero Natura (ore 2,40).
Area Turistica:
Città d'arte |
Itinerario:
Sentiero Natura "Lauro Bertani" di Bérgogno Votigno |
Modalità di Svolgimento:
a piedi |
Modalità di accesso:
da Bèrgogno (RE) |
Zona Geografica:
pedecollina reggiana |
Itinerario in Dettaglio:
DESCRIZIONE DEI PUNTI DIDATTICI
Punto didattico n. 1 - L'antico borgo di Bérgogno
Il borgo di Bérgogno è uno dei più interessanti insediamenti storici dell'area canossana; nonostante alcuni interventi edilizi che hanno alterato alcuni fabbricati, vi sono tuttativa osservabili le caratteristiche più salienti della locale architettura storica tardomedievale. Prerogativa inusuale del borgo è, inoltre, la presenza di più case a torre, alcune delle quali rimaneggiate, la principale delle quali troneggia tuttora all'estremità meridionale del borgo. Passeggiando tra i caseggiati è possibile osservare la serie pressochè completa dei tipi edilizi proprii dell'architettura rurale medio-appenninica emiliana: case balcionate, corti con aie lastricate, archi sottopassi, ecc:, il tutto punteggiato da numerose pietre angolari recanti incisioni, date, raffigurazioni magico auturali che costituiscono l'immagine più evidente di quel profondo patrimonio culturale che, prima delle distruzioni avvenute negli ultimi decenni, contraddistingueva l'insediamento rurale medio-appenninico emiliano. La principale e meglio conservata casa a torre del borgo ("Palazzo Giovandardi"), conerva una pregevole decorazione di gronda con mensoloni in pietra scolpita mentre in facciata si apre un monumentale portale seicentesco in pietra scolpita, che introdute ai piani superiori.
Punto didattico n. 2 - l'alveo del torrente Campola
Il Sentiero Natura oltrepassa, in questo punto, l'alveo del corso d'acqua, che è incassato tra ripide pareti di arenaria; un fitto intreccio di Ontani neri, Salici e Carpini ostacola la risalita del rio, nelle cui acque sono presenti, in questo tratto, specie animali divenute altrove assai rare; si rcita in particolare, il Gambero di fiume, mentre rare felci, protette dalla legge regionale sulla flora, punteggiano qua e là le bancate rocciose.In prossimità del guado è visibile una fontanella che convoglia una sorgente solforosa captata poco più a monte. Al fine di far cogliere il notevole interesse naturalistico che questo tratto di corso d'acqua, che è rigidamente protetto essendo zona di protezione integrale della fauna ittica, è stato realizzato un breve sentiero di penetrazione, seguendo il quale ci si può affacciare per osservare nel suo insieme il particolare ambiente naturale della zona.
Punto didatttico n. 3 - Il Rio Pentoma
Il Sentiero Natura, in questo punto, una delle èpiù suggesttive "colate" calcaree ammantate di muschio, licheni e sfagno, presente nella media collina reggina, nei pressi è una cascatelle, che specialmente in periodo primaverile crea spettacolari giochi d'acqua.
Questo è un ambiente di grande rilevanza naturalistica, in cui la qualità ecologica delle acque raggiunge livelli molto elevati. E' interessante osservare le comunità vegetali "igrofile" che allignano sulla colata calcarea formata dalle "precipitazioni"di sali di carbonato di calcio disciolti nell'acqua sorgiva. Il tenore di carbonato di calcio disciolto nelle acque è tale che numerose foglie, pietre ed altro materiale sparso nel greto sono rivestiti da una pellicola biancastra costituita da questo sale.
Punto didattico n. 4 - Il bosco mesofilo.
La concomitante presenza di un suolo calcare, su terreni rivolti a settentrionem con spessa lettiera e buona disponibilità idrica, crea le condizioni per un rigoglioso sviluppo del bosco. Esso assume, in questa zona, i connotati tipici del cosidetto bosco mesofilo submontano, caratterizzato da specie tipiche tra le quali segnaliamo il Carpino nero, l'Acero montano, il Frassino, il Corniolo, l'Acero comune e qualche faggio; quest'ultimo è presente con esemplari anche di notevoli dimensioni, benchè la sua fascia vegetativa sia propria di quote ben maggiori; le particolari condizioni climatiche del luogo, infatti permettono la sopravvivenza di questa specie anche a quote relativamente base.
Punto didattico n. 5 - La casa a torre di Cavandola
Nellìestremità settentrionale dell'monimo borgo, sulla sommità di un rialzo del suolo svetta una massiccia casa a torre che presenta le caratteristiche costruttive proprie del tardo medioevo. L'edificio è stato restaurato: tuttavia sono ancora notabili il coronamento in laterizi variamente disposti, le strette finestrelle di facciata e, nel fianco orientale della costruzione, un grande architrave in pietra recante incisa una croce inscritta.
Punto didattico n. 6 - Votigno
L'antico borgo di Votigno si è sviluppato attorno a una casa a torre che svetta tutt'ora al centro dell'abitato; dai fabbrigcati del borgo, oggetto negli anni di ristrutturazioni, emerge ancora il caratteristico profilo dello storico edificio. Sono notabili alcuni sottopassi sorretti da vetusti travoni lignei, mentre qua e là sulle facciate spuntano residui di vecchi portali. Numerosi altri sporti decorativi, raffigurazioni, volti in pietra, simboli, ecc. che si osservano sulle facciate sono invece il frutto di inserimento moderni. Il borgo ospita la "Casa del Tibet", un centro internazionale nato per tutelare e diffondere la cultura tibetana e attivare un dialogo Oriente-Occidente. Il centro è attivamente impegnato in varie manifestazioni culturali ed in grado di ospitare seminari e conferenze.
Punto didattico n. 7 - Il ponte sul rio Campola
L'titinerario attraversa, in questo tratto, nuovamente il torrente Campola. A differenza del tratto superiore, caratterizzato da un ambiente meno "antropizzato", in questo punto il corso d'acqua possiede un aspetto ben diverso. Il letto è più approfondito e meno ripido e le sponde profondamente incassate nell'arenaria.
Nelle acque sono presenti Gamberi, Chiozzi e numerose altre specie indicatrici di una ambiente che mantine comunque validità ecologica.
Punto didattico n. 8 - Le arenarie del Castello
La località "il Castello", in cui si innalzano alcuni edifici rurali, è situtata in corrispondenza di un affioramento di arenarie grossolane (molasse), ad alto tenore sabbioso, che danno ricetto ad una caratteristica vegetazione. In questo tratto, a causa delle particolari condizioni ambientali, è stato possibile sviluppare coltivazioni di piante aromatiche ed officinali (lavanda e rosmarino).
Notizie Aggiuntive:
Distanza da: Km. Casello Aut.le: Km. Uscita SGC: Km. Stazione Ferroviaria: Km. Strade Statali e Provinciali:
Dal Casello Autostradale uscita Reggio Emilia direzione Sud - Casina che dista km. 27 da Reggio. Dalla Stazione Ferroviaria con Autobus fino alla Zucchi e Autobus extraurbano fino a Casina. Con l'auomobile percorrere statale n. 63 direzione sud-Casina.
Ultimo aggiornamento: 20/04/2011