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DI REGGIO IN REGGIA


via dei Combattenti - La Reggia di Rivalta è una dimora storica situata nella frazione di Rivalta, distante pochi chilometri dal centro storico di Reggio Emilia direzione Sud.
Reggio Emilia

Periodo di svolgimento
Dal 07/05/2011 al 18/09/2011


Sito web
Programma




Musica, videoproiezioni e spettacoli e performances.

  
Programma:
Anteprima Cinetica - Reggia di Rivalta
Sabato 9 luglio
MIO ZIO
Un film di Jacques Tati. Con Jacques Tati, Jean-Paul Zola, Adrienne Servantie Titolo originale Mon oncle. Comico, durata 120 min. - Francia 1958

Gli Arpel vivono in una villa ultramoderna, dotata di tutti i conforti elettromagnetici. Il loro figlio Gérard di nove anni preferisce ai genitori M. Hulot, lo zio materno, scapolo spensierato che abita in un quartiere popolare. 3° lungometraggio di Tati e 1° a colori, è fondato sulla contrapposizione di due mondi in cui l'autore riesce a conciliare il comico di osservazione con il burlesque attraverso una serie di invenzioni buffe che, pur sfiorando il surreale, hanno le radici in una plausibile quotidianità. "Per Tati soltanto il poeta e il bambino, grazie alla loro spontaneità, possono salvare la nostra società dalla disumanizzazione che nasce dalla standardizzazione" (G. Bellinger). Bisogna riconoscere che, anticipatore degli ecologisti, Tati diceva con garbo cose che non erano molto comuni alla fine degli anni '50. Oscar per il miglior film straniero.

Domenica 10 luglio
PROFONDO BLU
Un film di Andy Byatt, Alastair Fothergill. Titolo originale Deep Blu. Documentario, durata 90 min. - USA 2003

Il mare e il deserto, distese infinite e silenziose della natura, hanno un effetto straordinario sulla nostra immaginazione perché nascondono piccoli e grandi segreti. Il 70% del globo è coperto e composto da acqua (quasi come il nostro corpo), e un mondo parallelo fatto da grandi predatori, rivela colori, suoni striduli e muti, e lotte per la sopravvivenza.
Questo documentario girato dalla BBC Natural History Unit, segue le orme di Atlantis di Luc Besson, con sprazzi di violenza e poesia, e qualche piccola noia. L' "Ouverture" iniziale, fonde note e onde, e l'andamento del mare è ora sontuoso, ora calmo, sottolineato dalla sinfonia musicale. L'immensa massa d'acqua si presenta, annunciando il "teatro di vita" che lo anima. Poi i delfini che "cavalcano" come le Valchirie, e ancora le orche che fanno volare le foche in un balletto di morte, fino a giungere al momento più affascinante di questo viaggio "liquido" e blu, gli inferi della fossa delle Marianne, profondità vicino al centro della terra, popolata da pesci "bladerunneriani", che si accendono come lampadine. Qui si è su un altro pianeta. Non è difficile immaginare che questi esseri orrendi e meravigliosi allo stesso tempo, abbiano ispirato mostri cinematografici come l' "Alien" di Giger.
Profondo Blu alterna attimi sbalorditivi (chi non si è mai chiesto come diavolo facciano a girare alcune scene dei documentari del National Geographic?) a lentezze e virtuosismi registici, e ha il suo momento più alto nella fusione fra la musica di George Fenton e l'andamento della folla marina. Chiare fresche e dolci acque.


Sabato 16 luglio
LE VACANZE DI M. HULOT
Un film di Jacques Tati. Con Jacques Tati, Louis Patrault, Nathalie Pascaud Titolo originale Les vacances de Monsieur Hulot. Commedia, b/n durata 96 min. - Francia 1953

Monsieur Hulot va in vacanza su una spiaggia della Bretagna in una pensioncina familiare e gli capitano tante piccole disavventure. Finiscono le ferie, rimane la malinconia. È per molti il capolavoro di Tati di cui è il 2° lungometraggio. La sua comicità di osservazione (Hulot è un testimone e un rivelatore più che un protagonista) trova qui, attraverso una serie di gag irresistibili, il culmine poetico in un bianconero sonoro e non parlato. Scritto con J. Lagrange e Henri Marquet. Premio della critica a Cannes e Prix Delluc 1953.


Domenica 17 luglio
IL GIGANTE DI FERRO
Un film di Brad Bird. Titolo originale The Iron Giant. Animazione, Ratings: Kids, durata 86 min. - USA 1999

Hogarth è un bambino che incontra, siamo negli anni Cinquanta, un gigante di ferro che arriva dallo spazio. Cerca di proteggerlo come può da inchieste e pregiudizi. Il finale unisce la tragedia alla speranza. Ogni tanto ci vuole un film di animazione che esca dai cliché conservando un potere di attrazione emotiva non indotto dal martellamento pubblicitario.


Sabato 23 luglio
IL FAVOLOSO MONDO DI AMELIE
Un film di Jean-Pierre Jeunet. Con Audrey Tautou, Mathieu Kassovitz, Dominique Pinon, Rufus, Jamel Debbouze. Titolo originale Le Fabuleux destin d'Amélie Poulain. Commedia, durata 120 min. - Francia 2001

Amélie cresce in provincia, siamo in Francia. Suo padre è un medico fin troppo originale: visita ogni mese la figlia, che si agita ogni volta, e crede che sia malata di cuore. La madre, uscita dalla chiesa, viene schiacciata da una suicida. Più grande la ragazza va a Parigi. Fa la cameriera e incontra tanta gente. Il 31 agosto 1997 è il giorno decisivo della sua vita: vede in tv il servizio dulla morte di lady Diana, le cade di mano un tappo di bottiglia che finisce sotto una piastrella, dove Amélie trova una vecchia scatola di cianfrusaglie (figurine, la foto di un calciatore, un ciclista di ferro). Si mette in testa di rintracciare il proprietario, che a quel punto avrà una cinquantina d'anni. Lo trova, gli restituisce il "ricordo" e gli cambia la vita. Da quel momento decide di far felice il prossimo, ed ecco una galleria di personaggi secondo la tradizione del cinema francese...dell'arte: un pesce che cerca continuamente di suicidarsi, un impiegato dei treni in pensione che oblitera le foglie delle piante di sua moglie, un pittore che falsifica una volta l'anno un dipinto di Renoir, un cieco che Amélie accompagna, descrivendogli ciò che vede. Il film è stato un "caso". Negli USA ha battuto l'incasso del nostro La vita è bella. In Francia il chiasso è stato altissimo, con riferimenti al grande cinema del passato, da Carné a Malle ( Zazie nel metro), a Lelouch alla magica scrittura di Prévert. Con tutto il rispetto, la sceneggiatura di Jeunet-Laurent, spumeggiante e fantasiosa, non si avvicina certamente allo spessore di Prévert. Dunque Amélie più che beatificata, va considerata una bella storia, diversa e curiosa, che fa star bene, uscita nel momento propizio. Ma noi continuiamo a preferire Benigni.

Domenica 24 luglio
LE INCREDIBILI AVVENTURE DI WALLACE E GROMIT
Di Nick Park. Animazione, durata 85 minuti

I pantaloni sbagliati
La sua ultima invenzione, i pantaloni telecomandati, condurranno Wallace in un mare di guai. Soltanto l'astuto Gromit - e un trenino elettrico ad alta velocità - riusciranno a salvare la giornata.
Una tosatura perfetta
Quando tutte le pecore della città cominciano a sparire ad una a una, il povero Gromit viene ingiustamente accusato. Riscirà Wallace a provare la sua innocenza prima che sia troppo tardi?
Una bella gita
Wallace e Gromit sono miracolosamente riusciti a costruire una navicella spaziale e, incredibile ma vero, stanno per intraprendere una "bella gita" sulla luna.


Sabato 30 luglio
LITTLE MISS SUNSHINE
Un film di Jonathan Dayton, Valerie Faris. Con Greg Kinnear, Toni Collette, Steve Carell, Paul Dano, Alan Arkin. Commedia, durata 101 min. - USA 2006

Sheryl, moglie e madre per vocazione, alle prese con il secondo matrimonio, fatica a reggere le fila di un nucleo familiare assemblato a suon di copia-incolla: Richard, marito/padre alla ricerca ossessiva di un improbabile successo editoriale, Dwayne e Olive, rispettivamente adolescente ribelle e mini-reginetta di bellezza di provincia, il nonno, cacciato dalla casa di cura perché cocainomane, e, ultimo in ordine di arrivo, lo zio Frank, fratello di Sheryl reduce da un tentato suicidio. Una sgangherata famiglia, quella degli Hoover, che si ritroverà in viaggio su un cadente pulmino verso il concorso di bellezza per bambine più famoso della California, Little Miss Sunshine, per cui la piccola Olive è stata selezionata.
Il viaggio, a dir poco movimentato, ridefinirà i rapporti, e darà occasione a ciascuno, in modo inatteso e imprevedibile, di riconciliarsi con se stesso prima che con gli altri. Due registi esordienti, un cast di tutto rispetto, una sceneggiatura brillante sostenuta da un concept temerario. Ci troviamo dinnanzi a qualcosa di raro: un'opera fresca, capace di intrattenere e al contempo canalizzare emozioni in modo naturale. L'estrazione videoclippara dei neo-directors rischia l'invadenza, ma, se i tempi comici appaiono in principio tarati su tempistiche quasi pubblicitarie, il tiro viene prontamente raddrizzato, per un minutaggio che scorre fluido, scandito dal ritmo a tratti incalzante di passaggi e battute memorabili. Rigorosamente on-the-road (con il pensiero che inevitabilmente va al recente Sideways), si celebra a tutto tondo l'eccentricità del paradosso umano, a passo spedito attraverso le potenziali paludi della tragicommedia, battendo sentieri prossimi alla black comedy fino ai lastricati viottoli del grottesco suggerito. La sensazione, esaurita la trance cinematografica, già di per se indicativa della qualità della pellicola, è quella di un'opera realizzata da qualcuno che aveva realmente voglia di farlo. Tutto ciò non è poco. Anzi, è tanto.

Domenica 31 luglio
VIP: MIO FRATELLO SUPERUOMO
Un film di Bruno Bozzetto. Animazione, durata 80 min. - Italia 1968

Vip e il suo fratellino Minivip vanno all'assalto di una fortezza tecnologicamente fatata dove un Genio del Male si prepara alla Conquista del Mondo. L'Orco, in gonnella, è la proprietaria di una catena di supermarket. Ha molti meriti: oltre a una mezza dozzina di gag comiche e grafiche di buona lega che strappano l'applauso, offre tre o quattro figurette gradevolissime e una struttura figurativa e scenografica di prim'ordine.

                 
Sede:
Reggia di Rivalta:
La Reggia di Rivalta è una dimora storica situata nella frazione di Rivalta, distante pochi chilometri dal centro storico di Reggio Emilia. Appartenne alla Duchessa Carlotta d'Orléans e al suo sposo, il principe Francesco, figlio del Duca Rinaldo I d'Este. Fu proprio il Duca, nel 1722, a decidere di far costruire questa "Piccola Versailles" commissionando il lavoro in un primo tempo al Ferraroni e successivamente al Bolognini. La costruzione del Palazzo termina verso il 1733, mentre il parco vede continui abbellimenti anche negli anni successivi.
Tra il 1740 ed il 1760 la Reggia vive il periodo di massimo splendore, con feste grandiose che hanno come sfondo l'armonia architettonica e paesaggistica del luogo.
Il decadimento della villa inizia nel 1796 con la caduta del dominio estense.
Attualmente rimane solo l'ala sud, un tempo destinata al personale amministrativo e di servizio. E' stata acquistata alla fine del 2004 dall'Amministrazione Comunale che ha iniziato un percorso di recupero strutturale e architettonico.






Ultimo aggiornamento: 26/05/2011
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