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PROSPETTIVE DELLA MECCATRONICA E CRR
Comunicato stampa

L'avvio del quinto anno dei corsi della Facoltà di Ingegneria della sede di Reggio Emilia dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia evidenzia il consolidamento di un'esperienza didattica e culturale destinata non solo a dare prestigio alla città, ma anche a contribuire in maniera decisiva alle prospettive di sviluppo delle imprese del territorio. Lo sforzo congiunto di Ateneo ed Enti Sovventori inizia a dare abbondanti frutti.
In particolare, la Facoltà di Ingegneria di Reggio Emilia da quest'anno ha raggiunto i requisiti di docenza universitaria ritenuti indispensabili dal MIUR per la certificazione dei suoi corsi di laurea. L'impegno didattico nel campo della meccatronica, uno dei punti di eccellenza su cui ruota l'attività didattica e di ricerca della facoltà, registra successi significativi, confermati tanto dall'interesse degli studenti (61 pre-immatricolati, pari al + 20% rispetto l'anno scorso), molti dei quali fuori sede, che dai solidi rapporti intrattenuti col mondo della produzione, dove gli stessi studenti dopo i tirocini trovano facile sbocco occupazionale.

La meccatronica – si può affermare - è soddisfacentemente decollata. Alla sua piena affermazione, tuttavia, sono ancora di ostacolo la mancanza di un cospicuo concorso di risorse e di spazi per la collocazione di attrezzati laboratori.

La meccatronica, definizione-sintesi tra la <meccanica> e l'<elettronica>, è un'attività interdisciplinare che abbraccia diversi settori classici dell'ingegneria ed è caratterizzata da tratti fortemente innovativi e di applicazione per il tessuto produttivo delle province di Reggio Emilia e Modena. Per questo motivo a Reggio Emilia sono state avviate dietro la spinta dell'Ateneo molteplici e valide iniziative di supporto a questa avveniristica scienza.

Purtroppo talvolta è accaduto che della meccatronica - sulla stampa locale - se ne sia parlato con riferimenti a "incredibili ritardi" ed a "perdita di contributi regionali". Anche iniziative come quella del Consorzio Reggio Ricerche (CRR) necessiterebbero di essere coordinate e sviluppate invece entro un progetto di respiro strategico per la meccatronica, senza prescindere da quanto sta promovendo l'Università.

Non va dimenticato che:
· l'attività nel campo della meccatronica, così come quella nel campo della compatibilità elettromagnetica, oggi in capo al Laboratorio "Nobili", trova impulso nei docenti della Facoltà di Ingegneria;
· anche il Laboratorio "Nobili", esempio significativo di struttura di ricerca e di servizi avanzati, fondato e finanziato da Reggio Città degli Studi si avvale di un progetto e di una direzione, affidate ad un docente della Facoltà di Ingegneria;
· i docenti della Facoltà di Ingegneria sono sempre stati disponibili, e lo saranno per il futuro, a prestare le proprie competenze ad enti pubblici e privati per stimolare l'innovazione tecnologica.

Occorre, purtroppo, rilevare che questa annunciata disponibilità non ha prodotto sinora alcun significativo finanziamento esterno, strutturato secondo le necessità della meccatronica.

In riferimento alla specifica vicenda del contributo regionale al CRR avvertiamo, pertanto, il dovere di svolgere alcune riflessioni di merito e di metodo, che auspichiamo contribuiscano a riportare chiarezza intorno ad un fatto che – per le ragioni esposte prima - non ci lascia indifferenti.

· Il Progetto presentato dal CRR, nella imminenza della scadenza del bando regionale e finanziato parzialmente dalla Regione, si riferisce alla creazione di un "Centro di Innovazione Tecnologica in grado di fornire servizio ai soci nell'ambito dell'innovazione tecnologica della meccatronica". Il progetto, quindi, si richiama esplicitamente alle esigenze ed alle idee che si muovono intorno alla meccatronica, non alla compatibilità elettromagnetica. Pertanto, è improprio legare la sua positiva evoluzione al Laboratorio "Nobili", in quanto si occupa di altre ricerche.
· Da quello che ci risulta l'importo totale del progetto approvato è di 187.474 euro (363 milioni di lire), di cui il 70% finanziato dalla Regione. Nel progetto sono previsti 43.382 euro (84 milioni) per spese di personale dipendente dal CRR, che peraltro non ha mai disposto di personale proprio, ma si è sempre avvalso di prestazioni e collaborazioni esterne. Crediamo che l'assenza di personale non possa essere valido motivo di impedimento alla realizzazione del progetto ed all'attivazione del finanziamento. Siamo convinti, qualora esista la volontà, che sia possibile chiedere modifiche al progetto circa le imputazioni di spesa senza compromettere il finanziamento deliberato dall'autorità regionale, rendicontando i costi dei docenti e ricercatori della Facoltà di Ingegneria con la cui attività e le cui competenze è possibile realizzare il progetto.
· L'Università attraverso la sua Facoltà di Ingegneria in pochi anni, da quando esiste a Reggio Emilia, ha saputo dimostrare di sapere assolvere ad un ruolo insostituibile di motore della ricerca applicata. Con questo intento si è proposta di partecipare a tutte le iniziative, quali il CESMA, promosse a livello di territorio, altresì capaci di concorrere realmente allo sviluppo della ricerca, ritagliando - proprio per questo - per l'Ateneo una partecipazione non subalterna, ma forte, attiva, propositiva.
· Intuizioni ed iniziative, che muovono da queste finalità, a Reggio Emilia non mancano. Anzi, da Istituzioni e privati sono giunte molte sollecitazioni per la creazione di Centri di ricerca che abbiamo considerato sempre con attenzione. E', però, giunto il momento, alla luce della nuova legge regionale sull'innovazione tecnologica, per non disperdere energie e risorse fondamentali di riconsiderare i progetti in campo, uniformandoli ad un'ispirazione strategica in grado di porsi efficacemente al servizio del bene del territorio, delle sue imprese, dei suoi cittadini-occupati. L'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è pronta a collaborare a questo disegno.

Modena, 03 ottobre 2002

Il Rettore prof. Gian Carlo Pellacani
Il Pro Rettore per la sede di Reggio Emilia prof. Luigi Grasselli
Il Preside della Facoltà di Ingegneria di Reggio Emilia prof. Olmes Bisi
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