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CAVRIAGO


Piazza Dante
Cavriago è una realtà produttiva dinamica e moderna, che ha conosciuto negli ultimi anni un notevole sviluppo economico e sociale. Il suo territorio pedecollinare, situato tra Reggio Emilia e S. Ilario d'Enza, si trova in posizione privilegiata rispetto alle principali arterie di comunicazione viaria. Il capoluogo dista 10 chilometri in direzione sud-ovest dal casello autostradale di Reggio Emilia, a sua volta equidistante dai caselli di Modena e Parma. La strada provinciale per Montecchio Emilia, comodamente usufruibile dalla città, collega direttamente Reggio a Cavriago.

 

Fiera del Bue Grasso - Ultima domenica di marzo
Fiera dei Tori - seconda domenica di settembre
Mercato settimanale - Mercoledì - Piazza Zanti e Via della Repubblica
Mercatino dell'Antiquariato mensile - terza Domenica (tutto l'anno escluso Agosto)
Cap: 42025



Altitudine m:
mt. 78
 
Abitanti:
9.651 al 31 dicembre 2009
 
Come arrivare:
Cavriago dista 10 chilometri in direzione sud-ovest dal casello autostradale di Reggio Emilia. La strada provinciale per Montecchio Emilia, comodamente usufruibile dalla città, collega direttamente Reggio a Cavriago.
Da Parma il territorio è raggiungibile tramite la strada statale 513, deviando per Montechiarugolo e quindi, in territorio reggiano, per Montecchio e Cavriago. Sulla via Emilia, a cinque chilometri da Reggio in direzione Parma, all'altezza della località Cella, si "affaccia" la zona artigianale di Corte Tegge, unica frazione del territorio di Cavriago, a sua volta collegata al capoluogo dalla Strada Prati Vecchi.
Interessanti itinerari turistico/naturalistici raggiungono inoltre Cavriago dagli altri comuni della Val d'Enza e dall'area matildica.
Il comune è servito dalle autolinee e dalla linea ferroviaria Reggio-Canossa dell'Azienda Consorziale Trasporti di Reggio Emilia.
 
Per informazioni turistiche:
Municipio 0522373411 Fax 0522575537
 
Link utili:
Comune Cavriago
Tutte le schede di Cavriago


 
Cavriago: sembra che derivi dal latino CURVUS AGER, alludendo al territorio collinare su cui si estende. Un'altra ipotesi riconduce il toponimo alla parola latina CUPRUM, rame, forse per indicare il luogo dove cominciano le "terre rosse" o "color del rame".
Sta di fatto che la prima menzione del paese compare in una carta del 1° dicembre 996 dell'Archivio Capitolare di Parma, là dove la Contessa Rolenda, figlia illegittima di Ugo Re d'Italia, dona il Castello e la Cappella di "Corviaco" a un certo Paulone, "uomo libero e suo fedele".
Questo cortigiano diventa così il primo Signore di Cavriago, ed è probabilmente il capostipite della famiglia Bovini o Bruini, che dominerà il paese per oltre quattro secoli, non senza feroci lotte politiche e militari, considerata la delicata posizione strategica del Castello di Cavriago, situato esattamente tra i possedimenti di Parma e di Reggio.
Mentre guerre e carestie si succedono a invasioni di cavallette e pestilenze, diversi Signori si contendono a colpi di battaglie il Castello di Cavriago che, nel frattempo, con l'aumento della popolazione, viene ricostruito e dotato di spesse mura perimetrali.
Un'antica cronaca parmense fa cenno di una battaglia combattuta nei pressi di Cavriago nel 1215.
Dovendo comunque sottomettersi ad un Signore, i cavriaghesi preferiscono piegarsi al giogo degli Este che hanno promesso loro di accordare diversi privilegi. E' appunto durante il dominio di Borso d'Este, nel 1458, che viene realizzata l'escavazione del Canale Ducale per "portare l'acqua, e con questa la fertilità a migliaia di ettari di terreno coltivato".
E' sempre con un particolare riguardo che nel 1465 Borso d'Este offre in dono il feudo di Cavriago al suo prediletto Teofilo Calcagnini, al quale si deve l'emanazione degli "Statuti di Cavriago", la prima raccolta organica di leggi, rielaborate da consuetudini locali precedenti.
Ma il Calcagnini non può godere a lungo del munifico dono: al primo riaccendersi delle lotte intestine tra i vari staterelli italiani, Cavriago è di nuovo in balia dei contendenti. Siamo nel 1482: da una parte c'è Ercole I° d'Este (Duca di Ferrara, Modena e Reggio), dall'altra i Veneziani, appoggiati dai Conti Rossi di Parma e da Guido Torello di Montechiarugolo. E' quest'ultimo che, approfittando di un errore strategico di Ercole d'Este che ha lasciato sguarnita Reggio, espugna Montecchio, la saccheggia, poi punta su Cavriago e Reggio. A questo punto i Cavriaghesi, stanchi delle angherie subite da parte dei Reggiani, si offrono spontaneamente al Torello, suscitando così le ire del Consiglio degli Anziani che, il 7 dicembre, chiede ad Ercole di riconquistare Cavriago e di risolvere definitivamente il problema con una radicale distruzione del Castello.



Ultimo aggiornamento: 21/08/2010
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